Qualche aggiornamento su Google Social Search

Come avreve avuto modo di sentire dalla blogosfera, in questi giorni, si è tornato a parlare di Google Social Search.

Dopo i vari aggiornamenti delle pagine Facebook, e più in generale tutte le novità introdotte nella piattaforma social di Mark Zuckerberg, Google ha deciso di tornare a muoversi in un settore sempre più in evoluzione, il mondo dei social network, settore in cui sino ad ora non sembrava aver riscosso molto successo, nonostante il tentativo (poco riuscito) di Google Buzz.

Così, mentre Facebook si apre alla ricerca, introducendo nella propria search bar la distinzione dei contenuti per pagine, persone e gruppi, Google si apre al Social, introducendo nei propri risultati di ricerca quelli che saranno ora i contenuti degli utenti provenienti da Twitter, Flickr e Quora.

Sembrava che la social search di Google non dovesse mai arrivare sul mercato e invece, qualche giorno fa l’annuncio ufficiale. Torna in ballo il concetto del “social circle“, ovvero il circolo di amicizie/contatti da cui Google dovrebbe estrapolare i risultare delle ricerca “social” inerenti alle query effettuate. Nel “social circle” rientrano, per es. nel caso di Twitter, sia i propri follower sia i follower di questi ultimi.

La differenza principale nell’evoluzione del concetto di Social Search, annunciato a fine 2009 negli States ma che in Italia non aveva ancora visto la luce, è che secondo l’impostazione iniziale, ai risultati provenienti dal proprio social circle, doveva essere relegata un’area alla fine della pagina dei risultati organici, mentre adesso tali risultati saranno ben integrati tra quelli organici, e quindi più in bella vista e con maggiore possibilità di click-through rate.

Ovviamente per ottenere i risultati “social” nelle serp di Google, sarà necessario inserire nel proprio Google Profile, i propri account social e ci sarà la possibilità, (ancora non presente in Italia) di decidere se rendere determinati risultati di alcuni profili privati o pubblici e quindi condivisibili nella Google Social Search.

Dal punto di vista algoritmico non è cambiato moltissimo. Per gli approfondimenti rimando ai due seguenti link:

Google Profiles (http://www.google.com/profiles)

Google Social Circle (http://www.google.com/s2/search/social)

Attraverso il Google Profiles noi passiamo a Google tutti i nostri profili e con questi (ma usa anche Gmail, i contatti, reader, buzz e gtalk) va a costruire il nostro Social Circle. A questo punto quando noi condividiamo un link attraverso i nostri account, questo può essere mostrato nelle ricerche degli utenti che hanno nel loro Social Circle.

Fino a qualche tempo fa quando un utente cercava una keyword come ad es. “italian retail design“, questi link finivano in un box, in basso nelle SERP.
L’upgrade che è stato fatto da Google ha portato due novità (attualmente visibili solo su Google.com):

1) I risultati, invece che in un box, si mischiano direttamente con gli altri risultati di ricerca, con l’indicazione di chi ha condiviso il link sotto il risultato stesso nella SERP.

Ogni utente che usa Social Search ha in pratica un database UNICO di link che ci vengono mostrati e questi link sono quelli condivisi dai contatti del nostro Social Circle (con un forte livello di personalizzazione).

Quindi si può posizionare concetti e keywords strategiche anche tramite i Social Network e Social Circle ottenendo molto traffico (un modo di fare SEO che va oltre gli strumenti e metodologie tradizionali on-site).

Per comprenderne le potenzialità immaginate un account Twitter con migliaia di follower e condividere un link al suo interno significa far entrare quel link nel database personale di tutti quelli che usano Social Search. Se poi consideriamo che probabilmente in futuro saranno moltissimi ad utilizzarlo, soprattutto se Google compra Twitter, capite bene i risvolti di questa innovazione.

2) Google sta cercando di rendere sempre più facile l’integrazione con Google Social Search in modo da aumentare gli utenti che la utilizzano e il nostro Social Circle. Sta infatti inserendo delle opzioni di riconoscimento semi-automatiche attraverso gli account di Google, sta modificando la modalità stessa di visualizzazione dei profili (http://www.google.com/profiles).
Questo spingerà molti a volere il proprio profilo su Google e quindi ad usare Social Search.

Per quelli che si stanno chiedendo quali saranno le modalità di ordinamento di questi risultati, il nuovo sistema è ancora in fase di studio, ma sembra da alcune ricerche empiriche svolte da GT che l’algoritmo tenga in considerazione queste caratteristiche:

– l’ottimizzazione del profilo
– la completezza delle informazioni fornite
– la link popularity classica del profilo
– l’importanza dell’account in termini di interazione con gli utenti (il suo Social Circle)
– personalizzazione dei risultati (prima quelli ai quali sono maggiormente collegato)

E siamo solo all’inizio… direi quindi che sui temi del mondo social nei prossimi mesi se ne vedranno delle belle.

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