MVP - Minimum Viable Product: come scoprire se il tuo prodotto ha un mercato

MVP – Minimum Viable Product: Ecco come scoprire se il tuo prodotto ha un mercato

Non ho dubbi, questa volta il mio prodotto sarà irresistibile… Quante volte ti è capitato di ascoltare questa frase e, presi dall’entusiasmo, crederci anche. Senza manifestare quelle naturali perplessità e quei sani dubbi che dovrebbero esserci ogni qual volta si parla di prodotti innovativi e di mercato.
Siamo quindi così sicuri che basti avere un’idea brillante?
Come faccio a scoprire se il mio prodotto ha effettivamente un mercato?
Meglio partire da un MVP

In uno dei precedenti articoli dedicato all’argomento A/B Testing, abbiamo introdotto uno dei pilastri della metodologia Lean Startup, il ciclo di sperimentazione CMA – Costruire, Misurare, Apprendere (BML Cycle).

In questa puntata iniziamo ad approfondire il tema del ciclo di apprendimento Lean entrando più nello specifico delle diverse fasi che lo compongono. Ed introduciamo un altro importante pilastro della metodologia Lean Startup: l’MVP (Minimum Viable Product)

Cos’è un MVP?

Il Minimum Viable Product (MVP), è una versione della Value Proposition del prodotto, che permette agli utenti che soffrono un determinato problema, di sperimentare subito la soluzione.

L’MVP non è solo una versione di sviluppo del prodotto ma è soprattutto uno strumento che permette di massimizzare l’apprendimento con il minimo degli sforzi in termini di tempo e costi.

L’obiettivo dell’MVP è creare una prima interazione con il nostro cliente più bisognoso (gli Early Adopter) e iniziare a raccogliere dati quantitativi sul progetto.
E deve permetterci, o permettere al team, di entrare nel ciclo di feedback Costruisci-Misura-Impara (In inglese Feedback Loop o Build-Measure-Learn cycle).

Cosa significano queste due parole chiave: Minimo e Fattibile?

  • Prodotto Minimo: significa un prodotto di base, poco curato, messo insieme con le poche risorse che hai a disposizione
  • Prodotto Fattibile: significa un prodotto usabile, come i prodotti creati da altre aziende competitor che sono già sul mercato o hanno ricevuto molti più fondi di te da Venture Capital

Un MVP deve essere sia Minimo che Fattibile: ovvero devi trovare la giusta via di mezzo tra qualcosa di fedele alla tua ipotesi di prodotto, e che comunque sia abbastanza usabile da poter mantenere la promessa di valore contenuta nella value proposition.

Anche se in piccolo, l’MVP deve già essere usabile dai clienti e risolvere il loro problema in qualche modo.

📌 IMPORTANTE: La scelta dell’MVP è fondamentale.

Qual è il Prodotto Minimo giusto da dare in pasto ai potenziali clienti?

Questa scelta possiamo maturarla sulla base di tre fattori:

  1. Fidelity del prodotto: se ha un’alta o bassa fedeltà rispetto al prodotto finito
  2. Numero di persone raggiungibili: a quante persone è possibile mostrare e far testare l’MVP
  3. Lunghezza del ciclo di feedback: quanto tempo è necessario per raccogliere i dati.

✅ Esistono molti casi studio e diversi MVP che possono essere realizzati: Explainer video, Pitch, Mockup, Landing Page, Concierge o Mago di Oz per simulare automazioni complesse, Crowdfunding etc.
Ma per farmi capire e renderne concreta l’applicazione di questa metodologia, alla fine del video ti mostro anche un esempio pratico preso dal mondo degli infoprodotti…

Se vuoi approfondire leggi anche: Cos’è la metodologia Lean Startup? Leggerezza e sviluppo dell’innovazione

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Libri consigliati:

📚 Partire leggeri. Il metodo Lean Startup: innovazione senza sprechi per nuovi business di successo di Eric Ries

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