Internet Festival 2014

L’Internet Festival di Pisa mette al centro la “Materia”

Quattro giorni di conferenze, dibattiti e cultura digitale con un illustre ospite: Derrick De Kerckhove.

Anche quest’anno si è svolta dal 9 al 12 ottobre a Pisa la terza edizione dell’Internet Festival, quattro giorni di eventi dedicati al mondo e alla cultura digitale. L’evento è stato promosso dalle istituzioni locali insieme a prestigiose scuole come la Superiore Sant’Anna e la Normale Superiore e in questa edizione si è scelto come testimonial Galileo Galilei nel 450° anniversario della nascita e come tema la “Materia”.

Filo conduttore della manifestazione diretta da Claudio Giua, Presidente di Fondazione Sistema Toscana, le Economie della Rete, responsabili del processo dei cambiamenti sociali dell’attuale rivoluzione digitale. Uno spunto per approfondire in otto diverse sezioni aspetti legati ai temi di cultura, partecipazione, opportunità professionali, startup verdi, design, business dei giochi, fino ad arrivare al legame tra haker e privacy.
Tavole rotonde, seminari e dibattiti che hanno visto come protagonisti e relatori personalità del mondo della cultura nazionale e internazionale (da Alberto Abruzzese a Moni Ovadia, da Derrick De Kerkhove a Nathan Jurgenson), ma anche mostre e installazioni che con i loro colori, suoni e carica innovativa hanno riempito gli spazi comuni a testimonianza dell’evoluzione del design tra creatività e tecnologie. Un’area apposita è stata invece attrezzata per ospitare laboratori ludico-didattici per adolescenti, bambini ed anche adulti (T-Tour).
Un format affascinante e coinvolgente, distribuito su molteplici location della vita pisana, dalle librerie (Feltrinelli e Ubik) alle scuole (Polo Fibonacci UniPi, Scuola Superiore Sant’Anna), dalle piazze ai parchi (Bastione San Gallo, Stazione Leopolda, Cineclub Arsenale etc).

Uno degli eventi più attesi è stato sicuramente la conferenza che ha visto la presenza di DerrickDe Kerckhove che ha raccontato alla platea del Festival la sua visione di Internet e le sorti della rete (e della società).

Le parole di Derrick de Kerckhove sono importanti, poiché chiariscono la vera natura di Internet che, per il sociologo belga naturalizzato canadese, è un luogo in cui all’utente viene dato il controllo della parola sullo schermo. Internet, infatti, si distingue per tre fondamentali caratteristiche: connettività, ipertestualità e interattività, cosicché in esso esiste una vera e propria tensione verso una memoria globale, sebbene l’accesso sia individuale.
Kerckhove oltre a ereditare gli insegnamenti del suo maestro Marshall McLuhan, il quale a proposito dei mass media, asserisce che “nel villaggio elettronico il rumore è la realtà”, indirizza il suo pensiero sulla scia degli studi effettuati da Pierre Lévy, che mostra come Internet sia uno spazio «vivo», poiché vive, appunto, di una presenza collettiva, attiva e umana. Per il filosofo francese, che studia l’impatto di Internet sulla società, il mondo virtuale è infatti una trasformazione da un modo di essere all’altro.

Il discorso richiederebbe un approfondimento maggiore ma in questa sede ci limiteremo a constatare che secondo De Kerckhove, “l’uomo attinge le informazioni dall’ambiente che lo circonda e assume tipi di linguaggi utili affinché possa comunicare con le persone”… L’uomo sempre connesso finisce così per occupare il cyberspazio come lo spazio fisico e quello mentale: “Tutti e tre diversi, indipendenti eppure intrecciati”.
Una rivoluzione anche e soprattutto cognitiva dove la risposta non scaturisce più dalla domanda. L’ignoranza diviene così fonte d’innovazione. Quando tutte le risposte sono a portata di mano, è solo la domanda che conta. La massa di informazioni dei Big Data ad esempio fa emergere la conoscenza precisamente a partire dell’ignoranza. L’ambiente invisibile della Rete che l’individuo usa per esternalizzare la propria soggettività spalmandosi, in profili gestiti – o no – dai proprietari, diventa spazio trappola per un numero incredibile di informazioni. Tracce e dati sempre più prossimi all’identificazione che con l’avvento dell’Internet delle cose, indicano la nostra presenza e mettendoci in contatto intimo con lo spazio virtuale guidano i nostri passi in quello fisico. Gli effetti di questa incredibile trasparenza non sembrano risparmiare più nessun ambito. Dal mondo del lavoro e dell’economia a quello della mobilità.

Ecco anche un breve video di Derrick De Kerckhove: “Ora occupiamo lo spazio virtuale.

Info su: www.internetfestival.it