3 strategie SEO per vivere in armonia con gli aggiornamenti Google
Le strategie SEO si adattano e cambiano con l’evolversi del web. Quelle che erano le migliori tecniche SEO di ieri (il 2017 sembra ieri, no?) sono già obsolete oggi… ed alcune potrebbero addirittura danneggiare il posizionamento del tuo sito web.
Se vuoi accrescere la visibilità del tuo Brand usando Internet e i contenuti che pubblichi, cercando di intercettare le ricerche delle persone su Google, devi stare al passo con i tempi.
Il primo passo per muoverti in questa direzione è capire quali fattori influenzano il posizionamento sui motori di ricerca dei siti web in modo da poter indirizzare al meglio gli sforzi di ottimizzazione tecnica e contenutistica del nostro biglietto da visita digitale. Interventi volti a migliorare le performance del sito, la relazione con gli utenti (esperienza d’uso) ed ovviamente la reperibilità sul più utilizzato motore di ricerca mondiale. Sempre con un’attenzione particolare alla tipologia di pubblico che vogliamo portare sul nostro sito e lo scopo e la funzione per il quale è stato realizzato il sito web (promozione, vendita, acquisizione di contatti, reputazione etc).
Per aiutarti in questo percorso, non privo di ostacoli, vediamo oggi tre utili strategie SEO che si sono rivelate – una volta testate e provate sul campo – le più efficaci e funzionanti, ma anche maggiormente in linea con i recenti aggiornamenti Google.
Ecco un paio di articoli per approfondire logiche ed effetti dell’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Google di questa estate:
• Aggiornamento Google del 1 agosto, i primi effetti
• Google Update 1° agosto e aggiornamenti successivi
Cos’è una strategia SEO e che relazione c’è con l’inbound marketing
Iniziamo con il dare una definizione di Strategia SEO: un percorso strutturato di obiettivi e azioni SEO, a partire dall’analisi del contesto, dei competitor e dei dati di partenza del sito, volti a produrre dei risultati SEO (posizionamento del sito per determinate keyword, traffico, pubblico segmentato) in un determinato tempo.
Capite bene che lo scenario è molto ampio e le strategie SEO possono variare molto in funzione della tipologia di sito, degli obiettivi posti, degli strumenti a disposizione, della situazione di partenza e del budget complessivo.
Definire una metodologia e un’opportuna strategia SEO è comunque necessario per impostare e sistematizzare il lavoro e le attività che si andranno a svolgere sul sito web, e intorno al sito web, a partire dai contenuti prodotti e in armonia con il resto delle attività di digital marketing previste dal piano di promozione del progetto o del Brand.
Tutto quello che riguarda i contenuti e le tecniche per valorizzarli e renderli rintracciabili sui motori di ricerca hanno un ruolo decisivo ed un’importanza strategica per l’inbound marketing e più in generale per la costruzione di un buon posizionamento del brand. Una strategia SEO è sempre parte di una più ampia strategia di digital marketing che pone al centro i bisogni / desideri dell’utente e le modalità comunicative con cui si manifestano (ricerca di informazioni, approfondimento o risoluzione del problema).
Leggi anche: Strategia web: conoscere e parlare alle Personas migliora il tuo business (sempre)
Intorno al sito web / blog (e posizionamento organico che porta con se) si potranno (e si dovranno) affiancare infatti una serie di altre attività e strumenti, che vanno dalla SEO per le business keyword, alle landing page per acquisizione di contatti ed avvicinamento alla vendita, dall’e-mail marketing e funnel marketing per la customer conversion e lead nurturing, al remarketing e retargeting su piattaforme PPC (Adwords, Facebook ADS e Programmatic), dal Native Advertising all’Influencer Marketing.
In tutto questo la SEO (Search Engine Optimization), e la strategia che sta alla base del lavoro che verrà svolto sui contenuti e sul sito, continua a svolgere una funzione molto importante. Anche se negli ultimi anni il lavoro del SEO Specialist è diventato molto più complesso e difficile. I risultati ottenibili in termini di posizionamento sui motori di ricerca per ottenere visite pertinenti richiedono oggi molto più impegno, costanza e soprattutto CONTENUTI buoni, originali, utili e realmente interessanti per il proprio specifico pubblico.
Le soddisfazioni e risultati che può portare sul medio-lungo periodo una buona strategia SEO compensa spesso tutti gli sforzi economici e di tempo/ingegno necessari per farla fruttare.
Alla fine tutte le migliori strategie SEO sono semplici, ma parafrasando Einstein: “Everything should be made as simple as possible, but not simpler.”
Se vuoi approfondire leggi anche questo case study specifico sulla strategia seo di Garanzia Online.
4 errori SEO da non commettere quando si pubblica un nuovo sito online
Non ci crederai, eppure ancora oggi può capitare di cercare il nome di un’azienda su Google e trovare nelle prime posizioni una lista di pagine con scritto un Titolo in inglese e poi sotto “Lorem ipsum dolor sit amet, etc etc”. E ti assicuro che la nostra magniloquente origine latina in tutto questo non c’entra proprio nulla!
E poi ci sono anche i casi in cui il sito c’è ma non si vede. Cioè è stato pubblicato, è raggiungibile digitando l’indirizzo web, ma cercandolo su Google nessuna traccia. E pensare che sarebbe stato anche molto bello, curato sia graficamente sia nella scelta dei contenuti, con tanto di Call-to-action efficaci e testi persuasivi.
Quindi prima di iniziare con la presentazione delle migliori strategie SEO, voglio ricordare alcuni semplici ma basilari accorgimenti SEO. Cose banali, ma che ancora mi capita di trovare in giro sul web o di scorgere quando mi chiedono di dare un’occhiata al nuovo sito pubblicato, che ovviamente non esce su Google nemmeno quando si cerca la keyword branded con il nome dell’azienda 😉
Ecco i 4 gravi errori SEO da verificare sempre in un progetto web:
1) Non bloccare gli spider di Google in fase di allestimento del nuovo sito web. Lasciare che il sito in costruzione e tutti i contenuti provvisori siano raggiungibili dai motori di ricerca. Soluzione con WordPress: Impostazioni > Lettura e poi spunta su Scoraggia i motori di ricerca ad effettuare l’indicizzazione di questo sito. Soluzione con altri CMS (e più in generale con tutti i siti): inserire nell’head del sito il Meta tag Robots “noindex,nofollow” oppure ancora meglio, disabilitare la scansione del sito da parte degli User-agent (ad esempio Googlebot) direttamente nel file robots.txt, attrverso il comando:
User-agent: *
Disallow: /
2) Una volta completato il sito e pubblicato online dimenticarsi di renderlo nuovamente visibile dai motori di ricerca. Effettuare cioè la procedura inversa di quello che abbiamo visto sopra.
3) Dopo aver pubblicato il sito online, lasciare le pagine test create o generate dal Tema WordPress visibili online e raggiungibili dalla sitemap del sito. Anche se non presenti nel menu o nei link della home tutti questi contenuti vengono comunque scansionati, letti e indicizzati su Google. Soluzione: cancellare o mettere in bozza tutti i contenuti e le pagine che non vogliamo siano pubblicati online.
4) Non effettuare i redirect 301 (redirezionamenti permanenti) in modo corretto dalle precedenti url del sito web alle corrispondenti pagine della nuova versione del sito. Risultato: una profusione di Errori 404 (le classiche pagine con scritto Page Not Found) con grande disagio per gli utenti che vi incappano pensando di trovare dei risultati utili e conseguente declassamento da parte di Google che interpreta questi segnali come sito non più funzionante o aggiornato e mancanza di affidabilità.
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Strategia SEO #1: Massimizza il coinvolgimento degli utenti
Il coinvolgimento dell’utente – strategia SEO must have – è la misura di quanto abilmente il tuo sito web sia capace di attrarre e mantenere fedele il suo target di riferimento.
Come si misura il grado di apprezzamento/coinvolgimento degli utenti?
I fattori di ranking SEO in grado di rivelare il coinvolgimento degli utenti includono:
- Visite al sito web dirette: le visite che gli utenti fanno cercando il tuo sito direttamente con l’indirizzo URL nel browser;
- Tempo di permanenza sul sito: ossia la quantità di tempo che gli utenti trascorrono sul tuo sito web;
- Numero pagine visitate per sessione: quante pagine in progressione vengono viste dagli utenti oltre alla pagina sul quale sono atterrati;
- Frequenza di rimbalzo: è la misura in percentuale di visitatori che abbandonano il sito dopo aver visualizzato solo una pagina senza interagire con essa.
Se l’indagine relativa a questi fattori dovesse portare a buoni risultati, allora possiamo ritenerci molto vicini alla possibilità di ottenere dei buoni risultati anche in termini di SEO. Tempo di permanenza più elevato sul sito vuol dire anche maggiori conversioni ed una maggiore quantità di segnali positivi indiretti che gli utenti forniscono a Google.
In questo caso in nostro obiettivo è fare in modo che Google in primis riconosca il Brand e la sua autorevolezza, e poi classifichi e categorizzi in modo corretto il sito per un determinato set di concetti e argomenti rilevanti per noi e il nostro pubblico. La parola d’ordine nelle strategie di Content Marketing sarà sempre più “specificità”.
Una strategia SEO adatta a ridefinire il posizionamento di progetti web già avviati, con un alto volume di traffico “sporco” e la necessità di filtrare meglio i propri lettori sulla base degli interessi effettivi che rendono indispensabile il sito. Una strategia in grado anche di addrizzare il tiro e recuperare il declassamento provocato dall’ultimo update Google del 1 Agosto 2018 (Medical Update).
Ecco alcuni strumenti utili:
• SeoZoom (Usa il seguente Coupon Prova Gratuita di 15 giorni per testarlo: ITSSI)
• SemRush
Strategia SEO #2: Struttura bene i tuoi collegamenti e le tue referenze
Le attività di link building (ed ancora meglio di link earning), rappresentano una delle strategia SEO più potenti ed efficaci per il posizionamento sui motori di ricerca. La pratica di acquisire link sul proprio sito, in parte trascurata e sottovalutata in questi ultimi anni, perché giustamente ritenuta rischiosa (acquisizione di link in grandi quantità e in modo indiscriminato), mentre se fatta in modo corretto molto impegnativa e dispendiosa, ritorna prepotentemente in auge oggi per effetto dei recenti aggiornamenti Google.
La struttura dei collegamenti è il modo in cui il tuo sito web si interconnette con gli altri siti su internet, stabilisce delle relazioni e costruisce delle referenze.
Perché, ricordiamolo: ogni sito non è un pianeta a se stante e non vive di vita propria… non a caso nella sua accezione grammaticale internet allude proprio ai “collegamenti in rete”.
Essenzialmente, la struttura dei collegamenti riguarda il modo in cui:
- il tuo sito web si collega ad altre pagine (link interni);
- il tuo sito web si collega ad altri siti (link in uscita);
- come altri siti web linkano al tuo (backlink / link in entrata).
Un focus sull’ottimizzazione del tuo sito web basato su una buona struttura di link (interni e soprattutto in entrata) è ancora oggi la chiave di tutte le strategie SEO. Allora, è bene fare molta attenzione ai backlink totali, prendendo in considerazione aspetti qualitativi (autorevolezza, pertinenze e rilevanza), distribuzione nel tempo e andamento (evitare picchi sospetti e puntare ad una crescita costante e progressiva).
Vanno inoltre analizzati gli IP dei siti di riferimento, per evitare pattern e schemi sospetti che possano essere interpretati da Google come “scambio di link”, e strutturare predisporre un piano di acquisizione di backlink (link earning) in grado di potenziare l’autorevolezza, ossia quei link in ingresso che possono avere un’influenza positiva sul PageRank e TrustRank del tuo sito web.
Quali azioni sviluppare? Utilizzare i link interni per rendere chiara e fluida l’architettura informativa del proprio sito web e i link in entrata per costruire una rete di referenze qualificate.
Strategia SEO #3: Qualità del sito web e dell’esperienza generata su di esso
La qualità del tuo sito web dipende da tanti fattori, ma, ricorda tra tutti quello in assoluto più determinante ai fini della SEO è l’esperienza utente. Ottimizzare il tuo sito web, migliorandone la qualità dei contenuti e l’esperienza che le persone vivono relazionandosi con questi, è la chiave di questa strategia SEO.
Piaci alle persone che entrano in contatto con il tuo sito e piacerai anche a Google 😉
Vediamo ora alcuni dei principali fattori di ranking sul quale intervenire per ottimizzare questa strategia:
- Reattività mobile del sito web: questo è stato un fattore di classifica per anni fino a quando è divenuto ormai uno standard. Se il tuo sito web non è pensato per generare un’ottima esperienza da mobile (responsive, semplicità, chiarezza, rapidità di caricamento e fruizione), non si classifica bene. Migliorare ed ottimizzare costantemente questi elementi tecnici e di UX Design produce dei segnali molto apprezzati da Google, ma significa anche favorire ancor più gli accessi da parte degli utenti;
- Lunghezza e accuratezza del contenuto: non esiste una vera e propria regola che determina quale sia il giusto numero di parole da utilizzare sulla tua pagina web. Dipende dall’intento di ricerca, dalla complessità della risposta e dal contesto in cui questi due elementi sono inseriti (per capirci la tipologia di SERP). In linea generale sembra che i più recenti aggiornamenti Google tendono a preferire i contenuti più lunghi, accurati e completi. E questo è un aspetto che dobbiamo certamente tenere in considerazione nell’elaborazione del nostro calendario editoriale e nell’assemblamento dei contenuti;
- Sicurezza percepita del sito web: è ormai diventato obbligatorio il passaggio del sito da HTTP ad HTTPS;
- Utilizzo appropriato e funzionale degli Anchor Text: usare un numero ragionevole di ancore a link descrittivi sul sito web applicate alla parola chiave, farlo in modo non forzato e con lo scopo di essere realmente di aiuto per l’approfondimento del lettore. I link interni devono aiutare a disegnare l’architettura informativa del tuo sito web, mentre quelli esterni ad espanderla;
- SEO Copywriting e utilità del testo per il lettore: è bene ribadire che concetti cari alla SEO old style come la “densità delle keyword” non hanno più ragione di esistere nelle strategie SEO di oggi, mentre si può e si deve lavorare sempre più sulla ricchezza espressiva e qualificante della nostra lingua (se operiamo in lingua italiana) e sull’espansione del campo semantico di rilevanza (parole chiave correlate e secondarie). Insomma andare molto oltre il negativo fenomeno dello stuffing keywords, per approdare alle ormai note rive dell’analisi ed individuazione delle domande inespresse e bisogni latenti (LSA – Latent Semantic Analysis).
Ricorda, da ultimo, una cosa: una volta che hai una o più strategie SEO in atto è sempre buona norma rivederle periodicamente, per verificare che siano ancora attuali e possano garantire nel tempo i risultati desiderati.
Mai sottovalutare la rapidità con la quale hanno luogo gli aggiornamenti Google. D’altronde, è proprio questo l’aspetto – croce e delizia – che caratterizza il web.
E qui puoi dare un’occhiata anche alla SEO Strategy 2018 proposta da Nathan Gotch.
Quali sono per te le strategie SEO più efficaci?
Ti ho mostrato alcune strategie e accorgimenti da utilizzare per migliorare la visibilità di un progetto web attraverso l’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma sempre mettendosi dalla parte delle persone che utilizzano Google. E tu quali strategie e tattiche seo utilizzi? Come ottimizzi il tuo sito web per aumentare la visibilità su Google? Quale lezione hai appreso e messo in pratica a seguito dei numerosi aggiornamenti rilasciati da Google in questo 2018? Dimmi la tua e se hai qualche domanda lasciala pure nei commenti.
Hai scritto un ottimo articolo. In generale, penso che i passaggi per ottimizzare un sito da punto di vista siano più o meno gli stessi: Un audit iniziale, ottimizzazione a livello di pagina, nuovi contenuti e backlinks.
Grazie! Si, le azioni di base per ottimizzare un sito in linea di massima sono queste, poi c’è l’importante lavoro di ascolto e costruzione, attraverso struttura e contenuti, delle migliori risposte alle ricerche e bisogni del proprio pubblico. Ma tutto dipende sempre da obiettivi e tipologia di sito sul quale si va ad operare 😉